Oggi è la festa dei nonni.
Nonni attivi, che guidano, viaggiano, raccontano, coccolano e viziano un po’.
Nonni lontani dagli stereotipi che li ritraggono con i capelli bianchi, ricurvi e con il bastone.
Ma soprattutto nonni alle prese con la tecnologia!
Eccoci qui, nell’era dei nativi digitali e dei nonni tecnologici.
Mio padre, 75 anni, in realtà è arrivato un po’ in ritardo rispetto al resto dei suoi coetanei in famiglia, che già si destreggiano bene tra telefonini e computer.
Ma lui no, non intendeva mollare il suo piccolo Nokia, finchè un giorno non gli ho regalato il mio vecchio smartphone. A dirla tutta quest’ultimo è rimasto chiuso in un cassetto per più di un mese, fino a quando nonnino non ha preso coraggio e si è fatto tagliare la sua vecchia SIM per adattarla al suo nuovo dispositivo.
Dopo una “lezione” dal vivo che aveva come argomento WhatsApp e dopo essere andato via per niente convinto, la conversazione è proseguita al telefono:
«Papino, devi cliccare sull’icona, poi in alto vedi tre pallini. Cliccaci sopra e troverai la scritta “Impostazioni”.»
«Mannaggia!» – sta già alzando il tono di voce – «Io ci clicco sopra, ma non va! Non vedo nessun pallino!»
«Papino, non usare quel dito come se fosse una zappa, fai delicatamente! Ascoltami e stai calmo, ti ricordi che lo abbiamo fatto insieme poco fa?»
«Io non ci capisco niente!» – esclama innervosito – «Funzionava tanto bene il mio! Allora, ricominciamo…»
Gli rispiego tutto dall’inizio, lo seguo passo passo con il mio telefono che ha lo stesso sistema operativo, ma niente…lui non vede quello che vedo io!
Dove io vedo pallini, lui vede quadratini o figure stilizzate, dove io ho l’elenco delle conversazioni lui vede simboli di telecamera e macchina fotografica, perchè?
Nel frattempo ho preparato il dado di verdure che ha anche finito di cuocersi, ho messo sul fuoco un bel pezzo di carne che è già bello rosolato e sto tagliando le patate per fare il purè, ma niente, non ne usciamo!
A metà cottura del purè quasi quasi si intravede la luce: dopo aver spinto quattro lettere insieme al posto di una, aver cancellato, essersi disperato per il dito troppo grosso rispetto alla tastiera, partoriamo il primo messaggio! Alleluia!!!
E non solo! Riesce addirittura ad inoltrare una foto e a condividerne un’altra dalla galleria! La “lezione” telefonica ha preso una piega inaspettata, abbiamo già raggiunto altissimi livelli.
Dopo qualche giorno mi dice: «Però…è divertente!» – esaltandosi per aver scoperto i messaggi vocali e Il Meteo.it…sono soddisfazioni!
La nonna “scrittrice” invece, è un po’ più avanti: è più di un anno che fa pratica e quello che ha adesso è il suo secondo smartphone. L’unica cosa che proprio non riesce a capire è come fare gli auguri di compleanno alle persone su Facebook.
«Mamma, c’è scritto “oggi è il compleanno di tizio, auguragli buon compleanno!” Cliccaci sopra e scrivi.»
Ma niente, lei non lo vede…dopo due anni di presenza sul social con più amici di me, non ci riesce.
«Mamma, fai prima a chiamarlo il tizio. Prendi il telefono e fagli gli auguri a voce, che è meglio!»
Con “WashApp” (come lo chiama lei) al contrario, va alla grande: quando le lascio i bambini, si diverte a fargli foto e video e poi li condivide con tutti i parenti.
Ma la tastiera del computer…quella è come una patata bollente, non la tocca nemmeno! Quando è ispirata riempie pagine intere con la sua grafia incomprensibile, costringendo il nonno a trascriverle al pc sotto dettatura per ore (è bravo con Word, anche se continua ad usare solo due dita!).
Insomma, entrambi hanno avuto il loro approccio con la tecnologia, con la testardaggine di chi inizialmente rifiuta una cosa nuova…ma ormai si sono lanciati!
Cari nonni, siete troppo forti…rimanete sempre al passo che così ci sentiamo più vicini!
Auguri a tutti i nonni!
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